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giovedì 23 febbraio 2012

Canone RAI: non sanno più a chi farlo pagare!


Con un'iniziativa che ha scatenato numerose reazioni da parte di tutte le associazioni imprenditoriali, la RAI ha inviato migliaia di richieste di pagamento di canoni speciali per l'abbonamento TV a professionisti e aziende. L'interpretazione del tutto arbitraria di un regio decreto del 1938 infatti autorizzerebbe la RAI a richiedere il pagamento per il possesso di ogni dispositivo "atto o adattabile a ricevere il segnale radiotelevisivo". Dopo la decisa presa di posizione di Confcommercio, Confindustria Digitale e di migliaia di aziende e professionisti, la marcia indietro della RAI è stata quasi immediata ad eccezione delle applicazioni di "Digital Signage". In un comunicato stampa del 21 Febbraio la RAI commenta così la vicenda: 


"La Rai, a seguito di un confronto avvenuto questa mattina con il Ministero dello Sviluppo Economico, precisa che non ha mai richiesto il pagamento del canone per il mero possesso di un personal computer collegato alla rete, i tablet e gli smartphone.
La lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori (digital signage) fermo restando che il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali  imprese, società ed enti abbiamo già provveduto al pagamento per il possesso di uno o più' televisori. Cio' quindi limita il campo di applicazione del tributo ad una utilizzazione molto specifica del computer rispetto a quanto previsto in altri Paesi europei per i loro broadcaster (BBC) che nella richiesta del canone hanno inserito tra gli apparecchi atti o adattabili alla ricezione radiotelevisiva, oltre alla televisione, il possesso dei computer collegati alla Rete, i tablet e gli smartphone.
Si ribadisce pertanto che in Italia il canone ordinario deve essere pagato solo per il possesso di un televisore." 
(dall'ufficio stampa RAI)

Anche questa comunicazione però non è priva di contraddizioni e inesattezze che ci permettiamo di sottolineare dato che gran parte dei nostri clienti sono i reali destinatari di questi canoni speciali. Con il termine "Digital Signage" si intendono tutte le applicazioni di "cartellonistica digitale" ovvero di messaggi variabili digitali che sostituiscono o si affiancano alla normale comunicazione a messaggio fisso, ovvero mediante carta e insegne. La realizzazione tecnica del "Digital Signage" prevede l'uso di dispositivi in grado di veicolare tali messaggi variabili: monitor e televisori, proiettori, pannelli LED, OLED, ecc.ecc. Non si capisce quindi come si faccia ad identificare l'uso di "computer collegati a televisori" con il termine "Digital Signage", essendo i televisori solo un elemento possibile con cui realizzare tali applicazioni (e, tra l'altro, il meno idoneo essendo progettato per applicazioni consumer e non professionali). In seconda istanza, non si capisce perchè si debba versare un canone speciale quando la comunicazione veicolata dagli schermi abbia per oggetto nella maggior parte dei casi non la visualizzazione di canali televisivi ma piuttosto la promozione dei propri prodotti, oppure le indicazioni direzionali per raggiungere un luogo o, ancora, sequenze di video istituzionali con cui un'azienda si presenta ai propri clienti. Proprio su questo punto vi è l'ennesima imprecisione da parte della RAI. Infatti in Inghilterra il canone della BBC è legato alla visione dei canali televisivi e non al mero possesso di un dispositivo. Questo è il motivo per cui si applica a qualsiasi mezzo venga utilizzato per visualizzare i programmi televisivi; ovviamente se il mezzo viene utilizzato per visualizzare qualsiasi contenuto non televisivo, nulla è dovuto. Infatti, nelle applicazioni "Digital Signage" in Inghilterra non viene pagato nessun canone fintanto che non si trasmettono canali televisivi. Per inciso, invitiamo i tecnici e dirigenti della RAI a prendere visione del sito della BBC dedicato al canone annuale e a compararlo in quanto a chiarezza ed immediatezza all'equivalente sito della nostra emittente nazionale. 
http://www.tvlicensing.co.uk/


Siamo alle solite: servirebbero poche regole ma chiare, invece ci ritroviamo con leggi completamente sorpassate, con l'aggravante di interpretazioni estemporanee non approfondite da adeguate analisi. Così non si va mai molto lontano...





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